Qui la montagna si trasforma. Si apre una soglia, un confine che non trovi disegnato su nessuna mappa: una sfumatura di piante legnose che separa il bosco delle alte conifere dal pascolo alpino. Gli arbusti che abitano questa sfumatura crescono in orizzontale, sfiorando il terreno.
Per questo il loro tronco è detto prostrato, o strisciante. Per questo, li puoi chiamare arbusti contorti.
Come i Rododendri, che trovano casa nei terreni ricchi di humus: quelli che, dalla decomposizione di organismi vegetali e animali, assorbono una grande quantità di sostanze organiche nutrienti. Anche per questo il Rododendro non cresce mai lontano da un altro arbusto. Lo conosci di certo, per i suoi frutti che colorano la lingua di blu: è il mirtillo. Le sue bacche succose e acide nutrono il terreno di sostanze organiche, di humus appunto. Qui ne trovi due varietà: il Vaccinium myrtillus, mirtillo nero, e il Vaccinium uliginosum, che invece è il mirtillo blu ma tutti lo conoscono come falso mirtillo.
L’intelligenza dei Rododendri la puoi osservare anche in superficie: scelgono di crescere solo sui versanti della montagna esposti a nord, perché lì la neve resiste più a lungo e li protegge fino all’arrivo della primavera.
Altri arbusti contorti come il Ginepro nano preferiscono invece i versanti esposti al sole: lo puoi vedere abbracciato a grandi rocce, dalle quali assorbe calore.