L’intelligenza della natura assume qui una forma nuova, un disegno. Il tratto, lo puoi riconoscere, è umano: nasce dal desiderio di portarsi a casa un pezzo di quella naturale intelligenza. È nato così il Jardin potager. L’orto rappresenta da sempre un patrimonio importantissimo per le famiglie che vivono in montagna: il lavoro estivo si trasformava in cibo per l’inverno.
Oggi ci sono i freezer, ma un tempo era la terra delle cantine a preservare i cavoli e l’indivia, mentre i legumi si lasciavano a essiccare e le carote venivano ricoperte di sabbia o lavorate per diventare conserve o giardiniere.
Quello che hai davanti ora è un esperimento:
un orto speciale in cui osserviamo la resistenza ad alta quota di alcuni ortaggi: certe varietà di insalata e il cavolo cappuccio, poi la segale, il frumento, il triticale - un ibrido di segale e grano duro - e il piccolo farro.