Il Pascolo alpino

Salire. Assecondare i pendii e avventurarsi, metro dopo metro, in un paesaggio sempre nuovo.

Hai superato il limite del bosco, ora gli alberi si diradano, la luce filtra e lo sguardo, finalmente, è libero di spaziare nella distesa verde che ti si spalanca davanti: le praterie del pascolo alpino.

Nelle stagioni aride le praterie diventano gialle e secche, ma bastano pochi giorni di pioggia a farle tornare verdi e rigogliose. Tutto merito di Graminacee e Ciperacee: i loro fiori sono poco appariscenti, ma sottoterra nascondono fusti e radici lunghissime che gli permettono di superare la siccità e di sopravvivere al pascolo degli erbivori.

Il pascolo degli erbivori avviene proprio in estate, quando le praterie si accendono dei colori delle tante e diverse specie di fiori variopinti e profumati. Puoi provare a riconoscerne alcune: I Ranuncoli giallo-oro, le Genziane dalle corolle blu, le Campanule azzurro-pallide e il Trifoglio alpino (Trifolium alpinum), con le sue infiorescenze rosa scuro. E poi, la Nigritella comune: una piccola Orchidea selvatica dal fiore porporino e odoroso di vaniglia.