Lo senti nell’aria? È un suono che arriva da lontano, dall’alto. Settimane fa era il silenzio del ghiaccio che disegnava la montagna. Adesso quel silenzio è il gorgoglio, il canto dell’acqua. L’acqua che scorre nei torrenti, o quella limpida e placida dei laghetti alpini. Ma l’acqua è anche dove non ti accorgi: immersa nel suolo e nascosta tra le rocce lungo le sponde e le rive.
Sei arrivato negli Ambienti umidi. Ora puoi camminare in mezzo agli steli allungati dei Giunchi e delle Carici, difficile distinguerli. Ma su quelle foglie tonde, corpose e colorate di un verde scurissimo, non avere dubbi: sono le foglie del Salice nano.
Il verde chiaro, il bruno e il giallo miele sono i colori che vestono gli Ambienti umidi. E talvolta, verso
la fine dell’estate, spuntano tra le pietre certe manciate di fiori con altre sfumature. Poggiati su un letto di pietre, hanno l’aspetto di morbidi cuscinetti: gialli quelli delle Sassifraghe autunnali, fucsia quelli del Garofanino di Fleicher.
Vicino a sponde e rive si apre il prato umido. Sembra un prato come gli altri, ma a renderlo speciale è la quantità di acqua che custodisce nel terreno. È per questo che lo abitano solo piante amanti dell’acqua, come le Orchidee, l’Erioforo e l’Erba cipollina.